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Categoria: Narrativa
Editore: Edizioni Extempora
Pagine: 428
Prezzo: 19,00
ISBN: 9788899873622
Luogo: Siena
Anno: 2021
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Recensione

Romanzo horror erotico punteggiato 
dai versi dell’inferno dantesco.

Arizona.
Un pomeriggio qualunque,
finalmente assolato dopo uno strano periodo di piogge.
Cinque ragazzi in una gita fuori porta,
una goliardata,
infiltrarsi nella casa di Tecla la pazza.
Ma quel giorno sono entrati nel mondo delle cascate di sangue,
troppo tardi per tornare indietro
la porta è scomparsa.
Grazie a loro PUSCAN vive... ancora!


In questo romanzo l’autrice affronta marginalmente ma in modo diretto – proponendo immagini senza filtri – l'argomento della pedofilia domestica ed ecclesiastica. Esplora l'aspetto psicologico dei protagonisti della storia: Oma, molestata dal padre quando era piccola, e Chris, che ancora non ha fatto i conti con il trauma dovuto alla perdita del fratello gemello all'età di dieci anni. Perché il genere Horror? Perché l’autrice ama lo stile di King: mai banale, mai solo horror, sa descrivere molto bene bambini e adolescenti. Perché erotico? L'eros non era nei suoi programmi, ma come consiglia Stephen King “non vi imponete troppo con i vostri personaggi, lasciateli agire e vivere le loro storie”. E così ha fatto. In tre capitoli del suo romanzo (su un totale di ventuno) ci sono scene erotiche spiegate esplicitamente, proprio come nel Best Seller Cinquanta sfumature di grigio. Perché nel testo cita i versi dell'Inferno? Perché PUSCAN è un giustiziere con la stessa caratteristica di Minosse: l'anima della persona malvagia, al suo cospetto, confessa tutti i suoi peccati autocondannandosi ad una pena atroce.